In principio fu...









Una serie di cene organizzate da un neonato collettivo di cuochi dedicate al mondo agricolo, in particolare alla condizione dei braccianti, l’accesso alla terra, le agricolture contadine e la sovranità alimentare.

L'attuale sistema agroalimentare afferma che la sicurezza del cibo è inversamente proporzionale alla sua qualità: questo avviene solo se contadini e consumatori rimangono ignoranti e inconsapevoli di quanto mangiano tutti i giorni e di cosa si muove alle loro spalle.

Una serata per far circolare idee, informazioni ed esperienze è già dunque un buon impulso per sovvertire le logiche dell’industria alimentare e del mercato, causa di rdanni e rischi continui per la salute dei consumatori, la bontà degli alimenti, la condizione di vita di produttori e braccianti.

Nessuna preoccupazione, non si intende lasciare a digiuno coloro che non superano “l’esame del bravo consumatore” o “la verifica di agricoltura biologica”. Si mettono a disposizione informazioni e si intende dare l’occasione di discutere, anche con qualche produttore agricolo, ascoltare un po’ di musica e gustarsi qualche pietanza appetitosa. La consapevolezza non si accresce solo ascoltando barbuti docenti o "le anime belle del buongusto", si sviluppa anche in momenti conviviali nei quali incontrarsi, discutere e perché no, ridere e scherzare.


Insomma Tutti giù per Terra per tornare idealmente alle terra e ai suoi prodotti in un banchetto nel quale ripensare la nostra alimentazione, un convivio dove conoscere gli "altri", spesso invisibili ma collegati, e immaginare a pancia piena qualche alternativa sostenibile.

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